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We like for the waiting to be / a reverse tale

Giovedì 12 maggio nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi a Firenze reading degli autori di Gradiva Pubblications nella duplice versione inglese e italiana.
Io leggerò la poesia che riporto di seguito, l’ultima della raccolta The Will-Be World. La traduzione inglese di Simone Turco verrà letta da Patrizia Villani.

 

We like for the waiting to be
a reverse tale, that which will be
a hope to achieve by the reverse gear,
a certain count pointing to a journey
at the zero hour, being out of time
for the ship’s launch,
the rocket thrust into the sky
dashes forth as the backlash sharpens.
We number the auspice from the infinite
to the timeless point, the absent hour
moves us to embark, to adventure
on an unknown route: that’s really nothing,
that instant of unsuspected life,
by deprivation by insufficiency,
which we’d like to last, the zero quota
we celebrate, there where time ends,
where the will-be world begins.

 

Ci piace che l’attesa sia racconto
in senso inverso, quello che sarà
speranza cui si approda a marcia indietro,
conteggio certo che prospetta il viaggio
all’ora zero, per esaurimento
del tempo dato il varo della nave,
il razzo che è lanciato verso il cielo
è scatto quando svetta il passo morto.
Numeriamo l’auspicio da infinito
al punto senza tempo, l’ora assente
ci stimola all’imbarco, all’avventura
verso il tragitto ignoto: è proprio il niente,
quell’attimo di vita insospettabile,
per privazione per insufficienza,
che vorremmo durasse, quota zero
che festeggiamo, lì finisce il tempo
ed ha principio il mondo che farà.

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