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The Will-Be World: “Il mondo che farà” in inglese

Da qualche giorno è in circolazione negli Stati Uniti, pubblicato per i tipi di Gradiva Publications, The Will-Be World, che raccoglie in traduzione inglese e testo a fronte italiano, una scelta delle poesie contenute in Il mondo che farà (Elliot Edizioni).
La traduzione è di Simone Turco, che ha lavorato ai testi con grande attenzione e sensibilità.

Riporto di seguito il testo che apre la raccolta, nella versione inglese e di seguito in italiano.

One day somebody walking
in a street he doesn’t know,
or at the station, waiting for the train
that’s slightly late, or suddenly
aimlessly bedazed
at a shop window, knowing not
what he’s really watching, senses
with no care what fate is, that life
now only runs by default,
by consummation. Straight on the others go,
while he veers off and leaves the group,
obliterates text chats, speechless
do images still stand, as he waits on
for the will-be world to rescue him,
but it may well not come on time,
for the world may come to help
with solely punctual words,
aligned by certain estimate afore and after,
timetables set up in calendar form,
chance as committed to fair play,
no longer the confusion of the moments,
but, rather, hour after hour in due succession.
He awaits a time renewed with rains no more,
with storms, aches, and pains no more,
but, rather, wind brightening the view.

Un certo giorno uno camminando
per una strada che non riconosce
o nell’attesa di un treno alla stazione
in leggero ritardo o all’improvviso
rimasto frastornato senza mira
davanti a una vetrina e non sa
che cosa stia a guardare, percepisce
senza cura il destino, che la vita
più non funziona che per struggimento,
per insolvenza. Gli altri vanno dritti
e lui scantona ed abbandona il gruppo,
elimina le chat, senza parole
rimangono le immagini, lui aspetta
che il mondo che farà venga a soccorso,
ma non è detto arrivi puntuale,
perché in aiuto può venire il mondo
solo con frasi esatte, prima e dopo
rimessi in fila con conteggio certo,
gli orari in evidenza in calendario,
il caso che è convinto in correttezza,
non più la confusione degli istanti,
ma un’ora dopo l’altra in successione.
Lui aspetta un nuovo tempo non più pioggia,
i temporali, acciacchi, altri malanni,
ma vento che rischiari il paesaggio.

 

Immagine in evidenza “Missing the ones we Left Behind” di Frank Moth

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