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Un poeta avido di futuro

Propongo alcune mie considerazioni tratte dalle pagine iniziali di Una felicità nuova. Riscoprire la poesia di Pascoli, edito da Treccani Libri. Il capitolo che apre il volume ha titolo Letteratura in frac rosso: in esso ripercorro la vicenda della polemica tra pascoli e D’Annunzio,  cominciata nei primi giorni del Novecento sulle pagine de Il Marrzocco.

In questa sede si vorrebbe raccontare come lo sguardo del poeta sia avido di futuro, e dunque proiettato verso il secolo che va a cominciare, anche quando, come avviene quasi costantemente, la sua opera risulta attratta da un passato lontano, quello dei miti classici, o più recente, con la costruzione del mito, a uso privato e pubblico, incentrato sulla propria sciagura familiare. Quello di Pascoli è uno sguardo bifronte e non allineato, sempre in bilico tra immagini vicine e lontane, tale da alimentare illusioni ottiche e visioni, ma anche lucide indicazioni sul mondo che verrà. Questo avviene proprio in virtù di una vista allucinata e in parte sfocata, in grado comunque di percepire i caratteri minuti e particolari delle cose e di legarli, in un improvviso cambio di prospettiva e facendo intravedere imprevedibili scenari, a un paesaggio remoto e impalpabile.

[…]

Pascoli ha lasciato un’eredità sostanziosa e riconoscibile, e in minima parte anche riconosciuta, nella poesia del Novecento, e un lascito di idee (e di visionarie anticipazioni) di cui si ha ancora oggi scarsa consapevolezza. Nella sua opera, ben diversamente da quanto avviene in D’Annunzio, la coscienza e l’inquietudine del nuovo, l’ansia della scoperta e l’attesa palpitante di qualcosa che verrà, il ripensamento sulla collocazione dell’uomo nella natura e nell’universo costringono a un profondo intervento sulle stesse forme espressive, in linea con quanto avveniva, in quegli anni, nella letteratura di altri paesi europei.

da Una felicità nuova. Riscoprire la poesia di Pascoli (Treccani Libri)

nell’immagine di copertina Pascoli in una foto giovanile (Archivio Fondazione Pascoli)

 

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