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Serra calda, una poesia di Maurice Maeterlinck

Maurice Maeterlinck, premio Nobel per la Letteratura nel 1911, fu drammaturgo e poeta, ma anche autore di testi di argomento filosofico e scientifico, quali La vita delle api (1901), L’intelligenza dei fiori (1907), che ho curato e tradotto per la casa editrice Elliot, La morte (1913), La vita dello Spazio (1928), La vita delle formiche (1930).

Autore di una sterminata produzione, Maeterlinck è noto soprattutto per le opere teatrali Pélleas et Mélisande, che fu anche musicata da Claude Debussy, ed è tuttora rappresentata nei teatri francesi, e L’uccellino azzurro (1908), rappresentata per la prima volta con la regia di Stanislavskij al teatro d’Arte di Mosca, dove rimase in scena per diversi anni.

La sua prima opera è il libro di poesia Serres chaudes (Serre calde, 1889), che più tardi si amplierà con le Quinze Chansons (Quindici canzoni)

Pubblico la prima delle Serres, seguita dalla mia traduzione.

Maurice Maeterlinck

Serre chaude

O serre au milieu des forêts !
Et vos portes à jamais closes !
Et tout ce qu’il y a sous votre coupole !
Et sous mon âme en vos analogies !

Les pensées d’une princesse qui a faim,
L’ennui d’un matelot dans le désert,
Une musique de cuivre aux fenêtres des incurables.

Allez aux angles les plus tièdes!
On dirait une femme évanouie un jour de moisson;
Il y a des postillons dans la cour de l’hospice ;
Au loin, passe un chasseur d’élans, devenu infirmier.

Examinez au clair de lune !
(Oh rien n’y est à sa place !)
On dirait une folle devant les juges,
Un navire de guerre à pleines voiles sur un canal,
Des oiseaux de nuit sur des lys,
Un glas vers midi,
(Là-bas sous ces cloches !)
Une étape de malades dans la prairie,
Une odeur d’éther un jour de soleil.

Mon Dieu ! mon Dieu ! quand aurons-nous la pluie,
Et la neige et le vent dans la serre !

 

Serra calda

O serra nel mezzo delle foreste!
E le tue porte chiuse in eterno!
E tutto quello che c’è sotto la cupola!
E dentro la mia anima nelle tue analogie!

I pensieri di una principessa affamata,
La noia di un marinaio nel deserto,
Una musica di ottone alle finestre degli incurabili.

Andate nei più tiepidi angoli!
Sembra una donna svenuta nel giorno della mietitura;
Ci sono postiglioni nel cortile dell’ospizio;
Di lontano passa un cacciatore di alci, diventato infermiere.

Guardate bene al chiaro di luna!
(Oh, niente è al suo posto!)
Potrebbe essere una pazza davanti ai giudici,
Una nave da guerra a vele spiegate su un canale,
Uccelli di notte sui gigli,
Un rintocco a morto verso mezzogiorno,
(Laggiù, sotto quelle campane!)
Un passaggio di ammalati nel prato,
Un odore d’etere in un giorno di sole.

Dio mio! Dio mio! quando avremo la pioggia,
E la neve e il vento nella serra!

 

Foto di copertina © 2024 GIUSEPPE GRATTACASO

Traduzione © 2024 GIUSEPPE GRATTACASO

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