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Parlavano di me – presentazioni dicembre 2015

In libreria il mio libro di racconti Parlavano di me (Edizioni Effigi, € 12).

Le prime presentazioni.
Pistoia. Giovedì 17 dicembre alle ore 18 alla Saletta Incontri dell’Assessorato alla Cultura, in via Sant’Andrea 16, con intervento di Giovanni Capecchi, docente di Letteratura italiana all’Università di Perugia, e lettura di Matilde Piroddi.
Salerno. Martedì 29 dicembre alle ore 18.30 alla Galleria Il Catalogo, in via A. M. De Luca 14, con intervento di Andrea Manzi, giornalista e scrittore, e lettura di Simona Fredella.

L’inserviente di uno zoo, affascinato dalla mole pacifica e sonnolenta dell’ippopotamo, un predicatore porta a porta alla sua prima esperienza, una giovane donna che consuma le sue ambizioni tra un concorso di bellezza e l’altro, due coppie che s’incontrano a cena nel luogo dove da anni trascorrono le vacanze al mare, un anziano sarto a cui tremano le mani, un professore alle prese con il figlio che sta per laurearsi, un gruppo di ragazzi che festeggiano il compleanno di uno di loro, una giovane extracomunitaria in attesa di ritirare il permesso di soggiorno, un uomo che porta sul palcoscenico di un teatro il suo malessere psichico: sono i protagonisti di vite comuni, che con distacco e quasi con indifferenza ripetono le loro azioni quotidiane.

Parlavano di me copertina

I nove racconti che compongono il libro narrano storie del tutto normali, di uomini e donne anonimi, a volte messi ai margini della società dalla vita che preme con frenetica impazienza, perché anch’essi partecipino senza reticenza allo stato di eccitazione collettivo. Ma forse sono loro stessi che hanno scelto di nascondersi: senza gesti clamorosi e senza mostrare atti di ribellione, hanno accettato che le proprie debolezze li conducessero passo dopo passo fuori dal gioco.

Qualcosa comunque è intervenuto nelle loro vite, un piccolo o grande avvenimento ha deviato il corso dell’esistenza, li ha resi lenti e lontani, ne ha fatto delle persone esteriormente inserite nell’ingranaggio, ma in fondo scampate con dignità al sistema, capaci di trovare quasi sempre una via di fuga che le ha portate in un mondo separato e divergente. Come l’ippopotamo ospitato nello zoo, che compare nel racconto che apre il volume, guardano l’ambiente circostante e chi lo abita con apparente imperturbabilità. Sono in fondo dei sopravvissuti, allo stesso modo del grosso animale che presenta nell’aspetto e nelle movenze qualcosa di irrimediabilmente inattuale.

I personaggi di questi racconti, chiusi nei loro silenzi e assorbiti da paesaggi ordinari, sono diventati prede di piccole manie e di insignificanti frustrazioni. Eppure anche nel loro scialbo panorama improvvisamente sembra sia possibile una luce, un piccolo bagliore che riscatti le loro giornate da reduci: un lampo rosso come il piumino di un bambino.

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