Con La vita dei bicchieri e delle stelle ho vinto il premio Pontedilegno Poesia. La giuria, presieduta da Marisa Brecciaroli, e composta da Maria Luisa Ardizzone, Vincenzo Guarracino e Giuseppe Langella (assente Giarcarlo Pontiggia, per motivi personali) ha attribuito il secondo posto ad Alessandro Quattrone con Prove di lontananza (Book editore), mentre al terzo posto si è qualificato Mario Santagostini, autore di Felicità senza soggetto (Mondadori).
Giunto alla quinta edizione, il Pontedilegno Poesia vanta un albo dei vincitore di assoluto rilievo. Negli anni precedenti il premio è stato vinto da Franco Loi, Milo De Angelis, Franca Grisoni, Maurizio Cucchi.
Nella motivazione del premio si legge che La vita dei bicchieri e delle stelle “propone un’opera in cui una gradevole leggibilità si sposa profondamente con una rara ricchezza formale, con una costante musicalità e con una mirabile densità poetica”. Il libro presenta una “scrittura estremamente attuale e al tempo stesso vitalmente innestata nella grande tradizione letteraria italiana”.
Maria Luisa Ardizzone, docente di letteratura italiana nel Dipartimento di Italian Studies della New York University, nella nota critica con cui è stata presentata l’opera al pubblico del Pontedilegno Poesia scrive: “In un linguaggio controllato e di spessore il poeta trasmette la sua idea facendo leva su contiguità linguistiche tendenzialmente inedite, su una aggettivazione sapientemente concertata e dove nulla è lasciato al caso. La sua poesia non formula risposte teoriche, ma percorsi sintattico-linguistici attraverso cui il lettore si avvia verso una consapevolezza guadagnata a specchio del testo. L’esercizio di lettura infatti produce stati fisico-mentali, ci fa sentire parte del cosmo così come ci fa avvertire la misteriosa continuità che vive tra le cose più diverse. E’ una poesia questa che apre e trasmette un universo di relazioni, di continuità inedite, percezioni non ancora identificate che tuttavia ci appartengono, ci raccontano e, misteriosamente, ci coinvolgono”.