Ancora una poesia da Aprile, poesie scritte nell’aprile del lockdown.
Ti penso ed è l’unica mia meta
pensarti come corpo che svapora,
saluto che dilata la distanza
anche in ristretto mondo, passo a passo
in poco tempo lo percorro tutto
e sta di fatto sono io l’assente
anche se manchi tu, non resta niente
da stare ad inventare, il senso è breve,
ti liquefai e sono io la neve.
(inedito)