di Maria Luisa Ardizzone
La raccolta di Giuseppe Grattacaso La vita dei bicchieri e delle stelle propone una poesia dove un senso cosmico dell’esistere si coniuga in modi innovativi con una quotidianità pronunciata attraverso i gesti e gli oggetti. L’alto e il basso in questa scrittura appaiono convivere; il tentativo sembra quello di eliminare la distinzione tra quelle dimensioni, dando vita a una terza che le contiene entrambe. La domanda da cui Grattacaso sembra prendere le mosse parte da molto lontano, è celebre: c’è un basso e un alto nell’Universo? In un linguaggio controllato e di spessore il poeta trasmette la sua idea facendo leva su contiguità linguistiche tendenzialmente inedite, su una aggettivazione sapientemente concertata e dove nulla è lasciato al caso. La sua poesia non formula risposte teoriche, ma percorsi sintattico-linguistici attraverso cui il lettore si avvia verso una consapevolezza guadagnata a specchio del testo. L’esercizio di lettura infatti produce stati fisico-mentali, ci fa sentire parte del cosmo così come ci fa avvertire la misteriosa continuità che vive tra le cose più diverse. E’ una poesia questa che apre e trasmette un universo di relazioni, di continuità inedite, percezioni non ancora identificate che tuttavia ci appartengono, ci raccontano e, misteriosamente, ci coinvolgono.
PontedilegnoPoesia. agosto 2014