La poesia riportata di seguito è tratta da Dei vertebrati, degli invertebrati (Interno Poesia). Fa parte della prima sezione, Luogo presente, vita traboccante, che ritengo faccia in qualche modo da introduzione al percorso poetico e di pensiero del libro. Al termine del testo, la mia lettura dei versi.
Noi siamo corpo umano e siamo assenza,
il mondo immateriale senza trama,
a tratti solo odore, noi la grazia
della pigra movenza vegetale
e del trasalimento siderale,
siamo il cammino sul filo della lama,
avviso o preveggenza sul discrimine,
colmo bagaglio di pluralità,
materia resistente e sospensione
che difetta di peso, l’attitudine
a non essere vita ineccepibile,
l’istante solitario e il moto eterno,
cosa da farsi, questione in divenire
tra l’alito e il macigno, tra la polvere
e lo stato animale, evanescente
luogo presente, vita traboccante.
La foto di copertina è di Giuseppe Grattacaso